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Parliamo oggi di GDPR, una delle principali novità che hanno caratterizzato il 2018, da poco concluso. L’articolo che segnaliamo nel nostro blog è stato pubblicato dal portale online “O1Net”.  Si racconta di un’indagine commissionata da Citrix Italia, un’azienda nazionale operativa nel settore del cloud computing e realizzata operativa da OnePoll.

La percezione del GDPR in azienda

L’indagine ha riguardato un campione di 500 lavoratori italiani, occupati in aziende con un numero di dipendenti superiori a 100. L’obiettivo era capire come percepivano l’introduzione del GDPR nella propria attività lavorativa. Dal campione analizzato è emerso un dato abbastanza curioso che sembra abbattere qualche luogo comune sulla tematica del GDPR. Ben il 73% degli intervistati ha ammesso di aver cambiato il proprio modo di lavorare.  E 4 su 10 degli intervistati  affermano di dover gestire attualmente un maggior numero di processi. Un lavoratore su 3, invece, deve utilizzare un maggior numero di strumenti. A questi si aggiunge infine un campione cospicuo del 23% che afferma di avere a che fare con dei nuovi referenti.

Qualcuno ha anticipato la normativa

Un altro dato, non trascurabile, emerge dalla percezione della materia. Molti degli intervistati sostengono di aver anticipato la normativa del GDPR, attuando comportamenti costruttivi. Il dato viene così spiegato.

Il 40% degli intervistati crede che l’azienda abbia messo in atto pratiche e attivato strumenti che prevengano con successo la perdita dei dati, mentre il 38% è convinto di essere in grado di far sì che ciò non avvenga anche solo grazie alle proprie capacità lavorative.

Il 70%, del campione si ritiene ben informato o abbastanza informato su tutto ciò che riguarda la normativa del GDPR, mentre solo l’11,2% non sa assolutamente di che cosa tratti. Il 43,24% pensa che la normativa rappresenti un limite per il business della propria azienda.

Come cambia a livello personale

La situazione si capovolge, però, nel momento in cui la domanda prende in considerazioni i dati personali degli intervistati, ma in qualità di cittadini. Quasi l’80% del campione è convinto che il GDPR sia uno strumento utile per il miglioramento della tutela dei propri dati sensibili da parte di aziende e pubbliche amministrazioni. Per saperne di più puoi sempre consultare l’articolo originale. Clicca qui 

15 risposte

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